lunedì 22 settembre 2008

Odio i finesettimana

Sono sopravvissuto!

Alla fine ce l'ho fatta: è stata dura, ma mi sono salvato.

Tutto è iniziato giovedì pomeriggio, nel più classico dei modi: visita di controllo.
La spartana ci attendeva con l'elmo sopra la scrivania, lo scudo appeso sulla spalla sinistra e la lancia in mano sulla destra: mi ricordava tanto Athena partenos.

Dopo i soliti convenevoli di rito e le classiche domande di circostanza ("come vanno le coliche?" "male" "ah, allora avremmo potuto iniziare a dargli le gocce xyz tre mesi fa, adesso non servono più" "allora io la scuoio e l'appendo per le caviglie") si è arrivati al clou dell'incontro: lo svezzamento.

Presa la penna inizia a vergare su una pergamena gialla ingredienti e preparazione di un pappone degno delle streghe di Salem: acqua, patata, carota e zucchina, il tutto accompagnato a crema di riso, olio e parmigiano. Io ho chiesto per le foglie di rospo e le lingue di madragora, con una spruzzata di fiori di drago e peli di belladonna, ma mi hanno tacitato: devo capire dove ho sbagliato, oggi rivedo la famiglia Addams.

Ovviamente a questo si dovrà aggiungere la frutta: sarei propenso per mandorle amare, cocco e anacardi, ma sembra mi tocchi mela e pera.

Dopo dieci giorni mi faranno mangiare carne bianca: io opterei per una svedese dell'Ikea, ma dico che anche le islandesi non siano male, forse un po' troppo fredde. Per la porchetta devo ancora aspettare!

Venerdì ho avuto il mio primo pasto; era meglio la tortura: freddo, grumoso e sciapo, me lo hanno infilato in bocca con un imbuto per farmelo ingoiare, il tutto accompagnato da acqua.
Ma ho avuto la mia vendetta: gliel'ho risputato tutto addosso, sulle pareti della cucina, sul frigorifero, nel forno, dietro i pensili e persino nello stanzino dei vicini di casa! Così imparano a non stendere su tutta casa la plastica dei lavori.

Sabato, visto che era presente anche mio padre (e il totano aveva maggiore assistenza) la faccenda è andata meglio: si è presentato con la tuta anticontaminazioni, mi ha portato in una stanza impermeabilizzata, mi ha legato al seggiolone, ha preso una siringa da pasticciere (la classe non è acqua) e, tappatomi il naso, me l'ha inserita in bocca: devo dire che in fondo il gusto non è malaccio, ma preferivo il latte alla spina!

Domenica c'è stata l'apoteosi: dati i successi del giorno precedente hanno deciso entrambi di passare dalla forza bruta alla persuasione. Un boccone a me, uno a loro. In definitiva non fa schifo, ma magari se lo avessero accompagnato con un buon Montefiascone sarebbe stato meglio.

Oggi vediamo che mi riserva la fortuna; il pappone è lo stesso, forse cambierà la location: si parlava del box doccia...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Eh, in effetti.. visti i precedenti non sarebbe una cattiva idea. Hai sentito anche se prevedono di imboccarti indossando tute sterili integrali?