martedì 26 maggio 2009

Assalto a Camelot (1) - la foto


Quel beota di mio padre, ovviamente, si è dimenticato di postare la foto!!!!

Che devo fare?

Assalto a Camelot (1)


C'era una volta un bellissimo castello in una verde vallata.
Questo castello era abitato da molte persone, ma ce ne erano quattro che spiccavano per interesse: il Re, il cui nome era Artù, la sua adorata mogliettina, la Regina Ginevra, il loro più caro amico, nonchè il cavaliere più forte del regno, Lancillotto, ed il Mago di corte, Merlino.

Queste quattro persone passavano il loro tempo nella vallata, sui torrioni del castello, oppure dentro di esso.

Un giorno, quando oramai le luci all'orizzonte si stavano affievolendo, successe che videro arrivare da lontano una minaccia.

Era qualcosa di cui avevano sentito parlare, ma che non avebbero mai creduto di poter vedere così da vicino.

Allamati ma incuriositi, decisero di salire sulle quattro torri del castello per vedere chi osava inoltrarsi in quello che credevano essere il loro territorio.

lunedì 25 maggio 2009

Non li fanno più come una volta...


Forse oggi quei due riusciranno ad uscire dalla peste bubbonica che li attanaglia da quasi un mese...

E nel frattempo io non sono riuscito a postare nulla!

Ma presto uscirà la fiaba della buona notte di papà.

Scusatemi.

:-(

giovedì 14 maggio 2009

Super Saiyan liv. 5


Ore 2.30 della notte.
Il silenzio ammanta tutto, ma è assordante.
Apro gli occhi e, accanto a me, vedo un elefante rosa.
Non ho mai posseduto elefanti rosa, al massimo maialini.
Mi guarda e ondeggia la sua proboscite verso di me.
Pronuncia qualche barrito, ma non lo capisco.
Si scusa e mi dice, in perfetto tirolese, se io sappia dove si trova Roma.
Gli rispondo che sta a Roma e lui si scusa dicendo che si era perso durante la traversa delle Alpi con Annibale.
Mi giro dall'altra parte e vedo le sbarre dell lettino, le tocco e si inceneriscono al contatto.
Guardo la mia mano: è incandescente.
Anche la mia faccia è incandescente!
Ho un'aurea che percorre il mio corpo, i miei capelli sono diventati platino e sono sparati verso l'alto. Qualunque cosa io tocchi evanesce, pure l'elefante!
Ho assunto il grado massimo di trasformazione che neanche Goku e Vegeta hanno mai raggiunto.

E' giunto il momento di prendere ciò che mi appartiene: L'Universo!

Urlo al mondo mondo la mia gioia e appare mio padre.
Ma lui non può nulla contro la mia potenza: lo leggo nei sui occhi.
Allunga le sue mani verso di me, lo tocco ed urla di dolore.
Lo fatto evanescere!
Mi ergo in tutta la mia altezza pronto ad andare alla conquista quando riappare mio padre: dovevo saperlo che era un osso duro.
Sono pronto a sferrare il mio colpo segreto quando noto che ha in mano un secchio.
Mi lascia perlesso: che ci vuole fare?
Lancia il suo contenuto verso di me: sono cubetti di ghiaccio.
Ma lo stolto non sa con chi ha a che fare: li sublimo uno per uno e una fitta nebbia appare nella casa, manco fossimo sulla pianura padana a febbraio.
Non si è sentito neanche lo sfrigolio per la velocità con cui è successo.
Mia madre sta urlando dal terrore invocando l'esorcista.
Mio padre, invece, si avvicina calmo e mi scruta.
Mi sento un po' bagnato ma tornerò asciutto in un attimo chiamando a raccolta tutti i miei poteri.
Noto però che il ghiaccio mi ha un pò indebolito: non emetto più l'iridescenza di prima.
Mio padre mi prende e mi porta nell'altare delle torture, mi leva pataloni e pannolino e mi infila qualcosa nelle parti basse.
Non riesco a controbattere.
Sento un cicalino e mio padre sentenzia un numero: 43.
Ripete le stesso rituale un paio di volte e dopo prende ed infila, nello stesso buco, qualcos'altro.
Mi giro e leggo la scatola: Paracetamolo 2000.
Deve essere la kriptonite dei super saiyan perchè sento i miei poteri piano piano andare via.
Sento la stanchezza che mi assale.
Sento...

Il giorno dopo so di aver avuto un virus influenzale che normalmente dura 3 giorni e mezzo ed ho rimediato una visita dalla Regina di Sparta.

Era meglio quando ero Super Saiyan.

venerdì 8 maggio 2009

Evoluzioni


Scopro che è vero quello che si dice: ogni figlio rappresente l'evoluzione del proprio genitore.

Mia madre non è in grado di navigare in internet, non sa gestire la posta elettronica e conosce il computer come "quel coso che scalda la stanza".
Mio padre, di contro, è considerato un mago dell'elettronica ed informatica (forse la laurea non l'ha presa con i punti della mira lanza...), ma ancora non ha fatto nessuna azione di hackeraggio.

Io, invece, sono la summa: ho reso reale il sogno di Philip K. Dick (e chi non sa chi è peste lo colga).
Posso viaggiare nel tempo, nello spazio e nelle varie dimensioni.
Posso sapere in anticipo ciò che succederà e chi farà cosa.
Io rappresento la variabile umana, il modello due, il cacciatore di androidi.
Sogno pecore elettriche e ricordo viaggi su Marte.

So di essere il replicante di me stesso, e io sono ovunque.

Ho visto cose che voi, adulti, non potrete immaginare, ma dopo che avrò pubblicato il libro...

Mentre vi scrivo mi arriva una notizia: sembra sia scoppiata una pandemia di peste nel mondo...
quando si dice coincidenze...