mercoledì 8 luglio 2009

In ufficio con papà


Oggi sono andato in ufficio con papà: è stata un'esperienza esaltante.

Stamattina papà mi ha docciato, sbarbato e vestito; mi ha infilato il biberon in bocca e foraggiato, dopodichè sono stato messo nel mio sedile della limousine e l'autista si è diretto presso l'ufficio con un sottofondo di musica pop.

All'ingresso dello stabile siamo stati ricevuti dalla guardia d'onore che ha provveduto a far parcheggiare la limo e siamo stati accompagniati al piano da un adetto all'ascensore.
All'uscita un nugulo di ragazze mi aspettava a braccia aperte, non ho mai ricevuto così tante feste in vita mia: c'erano foto di me appese a tutte le pareti, una varietà di stuzzichini sul tavolo a mia completa disposizione e un tappetone con dei giocattoli tutti per me.

Io ho caracollato al centro della sala conferenze, dove c'era un portatile tutto per me, che ho potuto usare indiscriminatamente.

Dopo aver giocato con tutto quello che avevo mi sono girato verso il mio papà e l'ho abbracciato.
Ero tanto felice!

-Puzzo! Puzzo! PUZZO!

Mi giro di scatto e mi accorgo che è un'ora che sto dormendo sulla spalla di mio padre, il quale mi sta portando in giro per tutto l'istituto.

Ma, rispetto al sogno, cambia poco.
Le ragazze festanti e le foto alla parete ci sono, quello che manca sono gli stuzzichini, e i giochi.
Il portatile è quello di papà, ma sono troppo preso dalle colleghe per poterci pensare; ed ho un certo languorino.
Per fortuna ci pensa nonna, che prontamente mi dà la mia merendina inframattutina.

Capisco di essere ben voluto prima ancora che mi conoscessero di persona: ognuna che arriva fa i complimenti a mio padre e vuole baciarmi, ma credo che lo facciano con ogni bambino!

Dopo tre ore di giri per le stanze un po' mi rompo e voglio tornare tra le calde e sicure braccia di papà: sento di essermi stancato.

Adesso mi aspetta una bella passeggiata a Villa Borghese e i miei spazi, poi pappa e pisolo.

Adoro mio padre e le sorprese che mi riserva, eppoi così mamma potrà riposarsi dopo avermi tanto sopportato.

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